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29 luglio 2009 3 29 /07 /luglio /2009 12:42

NEGRI Dè NOANTRI - "BERLUSCONI HA IMPOSTO un modo nuovo di fare politica - LA CAMPAGNA DI “REPUBBLICA” È UN FATTO DI POTERE – SCALFARI E DE BENEDETTI SONO I VERI PARDONI DELLA SINISTRA – La sinistra in Italia non esiste più - VOGLIO INCONTRARE TREMONTI...

Gigliola Santin e Stefano Golfari per "Il Riformista"

Pubblichiamo un ampio estratto da un'intervista con Toni Negri realizzata l'11 luglio scorso a Venezia. È inedita tranne un paio di brevi spezzoni andati in onda durante la trasmissione tv di Telelombardia "Iceberg".

negri toni

Professore, adesso siamo nell'era di Obama. E proprio il G8 che si è svolto in Italia ha fatto da grande palcoscenico europeo per il nuovo presidente degli Stati Uniti. Ha avuto un altro successo clamoroso, sui media, Barack Obama, e ha conquistato i consensi di molte e diverse parti politiche. Ha conquistato anche Toni Negri, Obama?
Beh, io penso che Obama sia il meglio che gli Stati Uniti potessero oggi produrre. Penso che dietro Barak Obama ci sia un effettivo movimento democratico. Un movimento che non si lega semplicemente al problema razziale, ma nel contempo trova anche una soluzione del problema razziale degli Usa.

Fu un problema feroce: gli Stati Uniti furono un paese schiavista, non dimentichiamolo: Obama è davvero il simbolo di una Liberazione profonda, di una mutazione profonda dei rapporti sociali in quel Paese. Penso però che dietro Obama ci sia anche una spinta nuova, una spinta che rappresenta insieme una crisi e una trasformazione profondissima del capitalismo. Con Obama vince il Welfare, vince lo Stato di Provvidenza negli Stati Uniti, vince quello che già la spinta roosveltiana dopo la crisi del '29 aveva in parte determinato. Anche se il problema oggi si pone in una situazione completamente diversa...

OBAMA LANCIA A BASEBALL

Ma con Obama è anche il riformismo che vince?
Direi che si tratta di un Riformismo profondamente diverso da quello che abbiamo conosciuto. Non è più un Riformismo keynesiano o post-newdealista... Questo è un Riformismo radicale, che modifica i rapporti di classe. Cioè un riformismo che toglie fortemente ai padroni per dare alla società.

Vogliamo però ritornare un attimo in Italia? Da noi la notizia, piaccia o no, è che Obama ha fatto tanti complimenti a Berlusconi. Il presidente Usa ha parlato di forte leadership del premier italiano. Lei, professor Toni Negri, di questo Berlusconi che rinsalda la sua leadership anche grazie al G8 e ai complimenti di Obama, che giudizio dà?
Berlusconi? La prima immagine che mi attraversa la testa è un ricordo di quando Berlusconi andò al potere la prima volta. Io ero ancora in esilio a Parigi e commentai la sua vittoria alle elezioni su invito di una trasmissione televisiva che organizzò un collegamento via satellite. Beh, io dissi delle cose e fra i giornalisti italiani più noti ci fu la gara ad insultarmi...

Toni Negri ha in comune con Berlusconi l'antipatia per i giornalisti italiani?
No. Io ho antipatia per gli stupidi. Ad esempio per coloro che non avevano capito, allora, ed erano soprattutto giornalisti di sinistra, che i media utilizzati come li utilizzava Berlusconi erano estremamente efficaci. Dissi che quello era un modo nuovo di fare politica che si sarebbe imposto. E appena lo dissi... guai! Perché evidentemente parlare dei media allora era tabù, era come parlare del peccato...

Berlusconi Silvio

Invece io sostenevo chiaramente un altro approccio, pubblicai anche una cosetta che si intitolava Il tallone del Cavaliere: era tutta una... lo dico sorridendo (ride, ndr)... una apologia! Del modo in cui Berlusconi faceva media e dell'efficacia politica di questo... Al di là di questi ricordi, però, mi sembra effettivamente che i fenomeni di corruzione della figura del Padrone, del Sovrano, la corruzione che la figura di Berlusconi porta con sé siano terribili! Io sono uno spinozista, ho studiato a fondo Spinoza, a suo tempo... e c'è una pagina di Spinoza nel quarto capitolo del Trattato Politico in cui si dice che c'è diritto di insubordinazione, di disobbedienza al sovrano quando questi va nudo a prostitute per la piazza...

Così dice Spinoza?
Così... E poi lo ripete anche, nel capitolo settimo e nel capitolo 11...

E lei questo in che senso lei lo riferisce a Berlusconi?
Io vedo, leggo e tiro delle conseguenze. Non mi sembrano nemmeno particolarmente acute, nel caso... Come, per inciso, anche la protesta che Berlusconi manifesta contro chi parla di regime è risibile, perché è lui stesso che afferma il regime, che dà una definizione di se stesso come uomo di regime, nel modo in cui afferma che non vuole parlare con i suoi avversari politici, ad esempio, si svela come uomo di regime...

Tuttavia, a lei che è uno studioso delle "moltitudini", come le definisce nei suoi libri, va posta innanzitutto la questione opposta: perché le "moltitudini" italiane, le masse, continuano a dare grande consenso a Silvio Berlusconi?
Si tratta di un fenomeno abbastanza comune in Europa... La cosa dipende fondamentalemente dall'operazione politica che è stata condotta attorno alla "caduta dello spirito pubblico"...

DEBENEDETTI BERLUSCONI

Ma a Toni Negri non sembra paradossale che soprattutto la gente comune, i lavoratori, il "popolo", votino proprio Berlusconi, il grande capitalista divenuto anche leader di un grande partito popolare? La sua creatura politica può permettersi di chiamarsi Popolo della Libertà e intanto Rifondazione Comunista, i Comunisti italiani, tutta la sinistra radicale di origine marxista non arriva più nemmeno in Parlamento...
Mah... Il popolo italiano è stato con Mussolini per molti anni... E poi io non penso che quella che c'è in Italia sia una vita democratica piena... Penso che ci siano dei grossi difetti nel funzionamento della politica italiana... Ma penso, soprattutto, che non ci sia un avversario alla destra, penso che non esista una sinistra...

Penso che oggi la tragedia italiana è che con l'esaurimento della grande spinta socialista e comunista vissuta per oltre un secolo di Storia è venuto meno in Italia quel radicamento estremamente profondo e originale (perché effettivamente il socialismo si è accompagnata alla libertà, alla resistenza, all'antifascismo, a una serie di grandi valori di costruzione democratica del Paese) che dava un senso, specifico e forte, all'essere sinistra italiana. Tutto questo è finito...

Lei ha detto che in Italia non c'è opposizione politica di sinistra. Ma ci sono giornali, anche grandi giornali nazionali, che vengono invece accusati - e non sempre solo da destra - di essere fin troppo schierati contro Berlusconi...
Secondo me la politica che fa Repubblica, per parlare chiaro, non è semplicemente una politica contro Berlusconi. Repubblica fa politica contro Berlusconi in quella maniera perché il suo unico problema è dominare la sinistra, o quello che resta della sinistra.

EUGENIO SCALFARI - Copyright Pizzi

Il vero padrone della sinistra è, da un buon ventennio, De Benedetti, non D'Alema, non i vari signori (ride, ndr) che di volta in volta si vedono citati. Sono Scalfari e De Benedetti i veri padroni della sinistra! E i veri padroni devono trovare, evidentemente, un palcoscenico sul quale fare agire la loro propaganda. D'altra parte se si pensa di Di Pietro che è diventato un uomo della sinistra (ride, ndr), che è rappresentato come tale. Secondo me Scalfari e Repubblica sono profondamente analoghi...

Oltre Berlusconi, quali obiettivi avrebbero?
Obiettivi di potere, ovvio (ride, ndr). Sono gruppi di potere impegnati in lotte di potere, affamati di potere. Niente di più. La sinistra in Italia non esiste più. La sinistra in Italia è finita ben prima di Berlinguer...

E allora cosa dovrebbero votare, in Italia, un ragazzo o una ragazza, un uomo o una donna che desiderassero far giungere in Parlamento un messaggio, una loro rappresentanza, di altro segno, rispetto a Berlusconi?
Le dico una cosa che quasi nessuno dice più: quando si parla di sinistra si parla di una cosa che non ha nulla a che fare con il Parlamento. Quando si parla di sinistra, si parla della divisione della ricchezza! Della ridistribuzione della proprietà! Si parla dei livelli delle tasse!

Benito Mussolini

Che ne pensa di Tremonti, La paura e la speranza?
Quel libro di Tremonti non l'ho letto... Non ero in Italia quando è uscito, e non ho avuto modo di recuperarlo... So che lui invece ha letto Impero, perché lo ha detto più volte... e quindi, evidentemente ha già da tempo acquisito questa prospettiva globale nel trattare i fenomeni della finanza... Credo che sia un uomo evidentemente molto abile... Mi piacerebbe incontrarlo una volta o l'altra...

Io penso che il suo andar vagando fra le varie posizioni politiche espresse in Italia e il fatto di costituire, in fondo, il legame tra la Lega e quel liberalismo confuso ex-democristiano che sta attorno a Berlusconi per altro verso, lo castri. Diciamo così...

Ma lei poi che ne pensa della Lega... e della Liga, visto che ne parliamo in Veneto?
Penso quello che pensavo della vecchia Democrazia Cristiana veneta. Sono delle forze interclassiste, profondamente radicate sul territorio, profondamente reazionarie che - in quanto reazionarie - non difendono gli interessi dei lavoratori.

E perché i lavoratori le votano?
Li votano sulla base di una demagogia... Di una demagogia specifica contro i lavoratori di altri paesi, di un'altra demagogia contro la riforma dei costumi nelle famiglie, di un'altra contro i mutamenti nella società... Gli atteggiamenti reazionari dei lavoratori non sono mica nuovi, i lavoratori hanno votato anche e largamente per i fascisti, hanno votato sicuramente per il nazismo. La classe operaia non è mica un fenomeno naturale, non è mica un fenomeno statistico...

MASSIMO DALEMA - copyright Pizzi

La classe operaia è la costruzione di una coscienza, di una coscienza di libertà, di eguaglianza. Evidentemente la Lega Nord non lavora per la costruzione di una coscienza di eguaglianza, ma lavora per una coscienza dell'indentità, che è una coscienza razzista, profondamente, esclusiva, patriarcale, legata a quelli che sono dei privilegi che sono stati conquistati dal lavoro di tutti gli italiani e che si sono rovesciati solo su alcune regioni paricolarmente fortunate. Da questo punto di vista la Lega è una forza reazionaria, nel senso che va contro la storia, e sarà evidentemente prima o dopo distrutta...

Le piacerebbe, invece, rientrare a pieno titolo nel dibattito politico, e politico-culturale?
Sono stato tre mesi in Parlamento. Beh, le giuro che a parte quattro o cinque persone che conoscevo già, Rodotà, Cacciari, Pietro Ingrao e qualche altro dell' estrema sinistra, non ho avuto modo di discutere veramente. E' un mondo difficile, La questione è seria: una scena pubblica non c'è in Italia. Alla Habermans, alla Dahrendorf, non c'è.

Non c'è un dibattito pubblico che sia un dibattito pubblico in termini di contraddittorio, non c'è una capacità di cogliere le emergenze, l'affacciarsi di nuovi temi importanti, di nuove questioni, nuovi segni rivelatori di ciò che veramente accade... E in questo credo che i giornali, i padroni dei giornali soprattutto, abbiano delle grosse responsabilità... Quello che interessa sono le mode, passeggere...

Enrico Berlinguer

Di miseria della politica molti hanno parlato riferendosi agli scandali del "Gossip" che hanno invaso il terreno della politica italiana, quelli che girano intorno alla vita privata del premier Silvio Berlusconi in particolare. Ma questi scandali, secondo la maggioranza dei sondaggisti e dei suoi spin doctor, non avrebbero scalfito l'immagine del Cavaliere di Arcore agli occhi degli italiani. Lei come se lo spiega?
No, io credo che l'immagine di Berlusconi gli scandali l'abbiano scalfita, credo proprio di sì. Quando si ha una funzione pubblica è un po' difficile immaginare che questi vizi non abbiano risalto. Mi spiace per lui, personalmente almeno. Devo dire che nelle persone, in generale, il fatto che si dichiarino perseguitate me le rende simpatiche ...

Per i suoi casi giudiziari Berlusconi, a suo avviso, può definirsi un perseguitato?
Beh, nel suo caso non credo. Sono state più o meno dimostrate le cose delle quali è accusato. Poi non so, dovrebbe procurarsi degli avvocati più simpatici: Ghedini è proprio antipaticotto...

E il Partito Democratico come lo vede?
Ma, cosa vuole che le dica. Lo vedo apparire e scomparire. Mi sembra che non ci sia, che manchi del tutto, una ispirazione machiavellica. Machiavellica in senso buono, nel senso del Machiavelli democratico, gramsciano... Qualcosa di nuovo che nasce lì dentro io per ora proprio non la vedo...

 

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29 luglio 2009 3 29 /07 /luglio /2009 02:56

    spinozait

  1. Massa, scontro tra ronde. I facinorosi sono stati divisi da un gruppo di spacciatori. [serena gandhi]  
  2. Educatrice accusata di fare sesso con un tredicenne. Non è un po' presto, per la politica? [saro breve]
  3. Berlusconi annuncia un piano per il sud: invadere l'Etiopia. [cityman]
  4. Anziano derubato da finta ronda. "Ho visto le svastiche e mi sono fidato". [marissa] 
  5. Il Papa incontra dei bambini durante la passeggiata serale. A parte lo spavento, i piccoli stanno bene. [roberto] 
  6. Pubblicato il calendario di Cristina Del Basso. Pesa 24 chili e sarà regalato al prossimo G8. [saro breve] 
  7. Sono talmente stanco di questa faccenda Berlusconi-D'Addario che oggi guarderò il Tg1. [frandiben] 
  8. Angelina Jolie visita le truppe Usa in Iraq. Già adottati sei marines. [serena gandhi] 
  9. Napolitano: "C’è chi invoca poteri che non ho". Ok, potete spegnere il bat-segnale. (barthleby) 
  10. Ucciso il figlio di Bin Laden. I funerali si terranno in forma strettamente privata. [mix] 
  11. Berlusconi: "Non sono un santo". Ora comincia direttamente dalle smentite. [milingopapa] 
  12. Droga, arrestata squadra di calcetto: si spacciavano per giocatori. [diamond dog] 
  13. Influenza suina: negli aeroporti inglesi negato l'imbarco a chi ne mostra i sintomi. Bloccato a Londra Calderoli. [mix] 
  14. Lotteria Italia, scade il termine per ritirare il primo premio. Cavolo, ero certo di dover fare qualcosa stamane... [unoalquadrato] 
  15. Angelino Alfano dichiara: "Borsellino è un esempio di come la giustizia dovrebbe essere". Morta. [zio rufus] 
  16. Stupratore seriale, Marino attacca il Pd. Ma trova coda. [pol1000] 
  17. Mastella: "Farò come Obama". Pare stia imbiancando la casa. [ezio vecchi]
  18. Meteo, in arrivo ondata di caldo. Gli esperti la chiamano estate. [castorovolante] 
  19. Il figlio di Bossi ha passato la maturità. Si teme lo scollamento con la base. [lorberto, orio] 
  20. Berlusconi: "Chiudo Villa Certosa". Ma non era già una casa chiusa? [asc, watchdogs]
  21. ·  "Identità da ricostruire", ha detto il segretario del Pd Davide Franceschetti. [uomomordecane]
  22. ·  Berlusconi chiede una Milano più pulita. Di Pietro si offre di riprendere da dove aveva lasciato. [botolo]
  23.  ·  Il Papa si spezza il polso. E lo dà ai suoi discepoli. [il ras]
  24. ·  L'Aquila: cavallette invadono il nuovo Tribunale. Si teme per i primogeniti. [botolo]
  25. ·  Bersani: “Il Pd non è un autobus”. Se lo fosse, avrebbe una linea. [giga] 
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27 luglio 2009 1 27 /07 /luglio /2009 14:00
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26 luglio 2009 7 26 /07 /luglio /2009 11:52


Ciò che osserviamo in Italia è l’emergere di una cultura dell’informazione tipica dei regimi autoritari. Ci sono gli informati: essi includono quelli che leggono giornali come La Repubblica, Il Corriere delle Sera e La Stampa, coloro che abitualmente navigano in rete (soprattutto giovani), e quelli che ascoltano le poche stazioni radio indipendenti come Radio 24 Ore.

Quindi ci sono i molto più numerosi disinformati che ancora apprendono le notizie dai telegiornali controllati direttamente o indirettamente da Berlusconi. Questa è una situazione anomala e allarmante in una democrazia occidentale europea, ed ancora di più perché i disinformati sono convinti di essere bene informati come gli altri. Si indignano, si arrabbiano persino, se gli si suggerisce il contrario.

Prima della caduta del muro di Berlino, c’era una zona della Germania Est comunista vicino a Dresda nota scherzosamente come Tal der Ahnungslosen (la Valle della Disinformazione). A causa di strambe condizioni topografiche o atmosferiche, i suoi abitanti non potevano ricevere i segnali TV dall’occidente e quindi dovevano arrangiarsi con le notizie date loro dal regime.

Senza dubbio non erano interamente disinformati. Senza dubbio i turisti in zona dicevano loro ciò che sapevano. Senza dubbio, qualcuno fra i giovani che andavano a Berlino per studiare tornava bisbigliando racconti di una realtà diversa e proibita. Ma essenzialmente la visione del mondo che questi sfortunati avevano era comunque formata dai loro leader.

Siamo abituati a pensare all’Italia come ad una nazione stretta e lunga con una spina dorsale montagnosa. Ma fino a quando Silvio Berlusconi rimarrà in carica faremmo meglio ad immaginarla attraversata da un vasto e profondo crepaccio - una nuova Valle della Disinformazione.

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26 luglio 2009 7 26 /07 /luglio /2009 09:39

Un tempo il più grave problema di Palermo era il traffico. Oggi, la piaga più preoccupante è senza dubbio la perniciosa presenza dei marocchini al semaforo. Certo, i lavavetri. Un terribile assillo per gli automobilisti di Catania, Siracusa, Enna, Trapani, Messina, Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro, Salerno, Napoli, Caserta, Foggia, Bari, Brindisi, Taranto, eccetera. Minacciano la nostra società civile, la colpiscono alle radici. Insomma, non se ne può più. Che dire poi dei fetidi cibi etnici che appestano i centri storici? Li chiamano kebab, o felafel. È una vergogna che le amministrazioni comunali non intervengano per porre fine a questa indecenza. Ovunque si dovrebbe seguire l’esempio di Lucca, dove un’ordinanza vieta di cucinare simili porcherie.

Poi ci sono i venditori di rose. Insopportabili. Li incontriamo mentre siano seduti al bar o al ristorante. Ci ammorbano di continuo per rifilarci quelle rose rosse rinsecchite, raccolte chissà dove. Va via uno, e ne arriva un altro. Non se ne può più.

È vero: c’è poco da scherzare, se nel paese che ospita le più potenti organizzazioni criminali del mondo, l’opinione pubblica si sente minacciata dagli extracomunitari, e dal cous cous.     

In questo clima surreale accade davvero di tutto. Il 28 gennaio 2009, un’intervista a Maria Concetta Riina merita la prima pagina del quotidiano la Repubblica . La donna racconta di suo padre, Totò Riina, uomo generoso e dispensatore di sani valori. Dunque, fra qualche anno, ci ritroveremo probabilmente a fare lo struscio o a bere un caffè in una piazza intitolata al “capo dei capi”. Immaginiamo sulla lapide la scritta: “Salvatore Riina, grande educatore”.

Nell’attesa, speriamo che sulla prima pagina di un quotidiano si pubblichi l’intervista ad un parente di Driss Moussafir. Chi è? Certamente lo ricordano in pochi. È meno famoso di Riina e di tanti altri criminali. Egli è invece una vittima della barbarie mafiosa. In quel tragico 27 luglio 1993, a Milano, in via Palestro, stava dormendo su una panchina davanti alla Villa Comunale. Alle 23:15 l’esplosione: cinque morti e sette feriti. Nell’attesa, speriamo che qualche amministratore intitoli una bella piazza proprio a Driss Moussafir, “marocchino, senzatetto, ucciso barbaramente da Cosa Nostra”.

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23 luglio 2009 4 23 /07 /luglio /2009 11:15

Il berlusconismo e’ una gravissima malattia che sta’ distruggendo la democrazia  , la più bella espressione dell’Italia dall’unità nazionale,   mentre ripetute iniezioni di cortisone inibiscono la visibilità della devastazione dei suoi tratti.

 

 Il berlusconismo fa’ in modo che l’attuale presidente del Consiglio frequenti ragazze minorenni come Noemi, prostitute di notte o prelati di giorno,  e che ci siano moltissimi italiani che ignorano tutto questo.

 

Da circa due mesi e mezzo una parte d’Italia è venuta al corrente delle amicizie notturne e festaiole del Cavaliere e del fatto che la stampa internazionale se ne occupa, ma sono tanti coloro i quali non sanno nulla e che quindi non possono giudicare.

 

Se uno passeggia per un capoluogo di provincia qualsiasi, noterà subito che le abitudini del Presidente del Consiglio non solo sono sconosciute ma, una volta spiegate, non sono credute.

 

“Una persona come lui, come fa ad andare a puttane!”

 

“andare a puttane è immorale!”

 

“ Lui non ha bisogno di pagare...tutte le donne  vorrebbero andare a letto con lui!”

 

Chi risponde in questo modo sono i giovani della febbre del sabato sera, quelli che lavorano come operai, artigiani o apprendisti: le nuove generazioni che possono vivere senza informazione quotidiana o che, al massimo, si nutrono di telegiornali del primo canale RAI.

 

D’altro canto tra gli italiani che “sanno”, una non bassa percentuale crede che le amicizie del presidente del consiglio siano faccende private e quindi non meritevoli di così tanta insistenza mediatica e neanche particolarmente riprovevoli.

 

Sono quelli che ricordano che, nelle istituzioni, sono stati eletti gay imbarazzanti, stelle del porno in abiti succinti e transessuali che tentennano davanti alla porta del bagno. Sono le stesse persone che sostengono di essere orgogliosi di un presidente con così tanto testosterone.

 

L’insieme di queste due categorie di italiani, quelli che non sanno e quelli che si consolano, costituisce la maggioranza e dà a Silvio Berlusconi il permesso di rispondere, quando gli si chiede delle sue abitudini, che lui è fatto così e che il 61% degli italiani lo giudica positivamente. Eppure questa maggioranza non si rende conto di aver contratto la metastasi della corruzione.

È questa corruzione della totale permissività che dalla sfera pubblica dilaga nella sfera privata, permettendo che coniugi infedeli si sopportino senza che ci sia mai nessun chiarimento e permettendo che ci siano tanti figli disorientati senza che nessuno si ponga mai il problema della loro insoddisfazione.

È questa corruzione che dilaga con impazienza oltrpassando le regole, violando costantemente i limiti di velocità e i diritti dei pedoni considerati praticamente meri birilli da buttar giù; ammettendo il parcheggio in doppia fila o sui marciapiedi.

È questa corruzione che nega agli insegnanti e ai docenti l’autorità dello Stato perché le istituzioni universitarie ed ospedaliere mostrano nelle loro nomine un clientelismo che va oltre la decenza.

È questa corruzione che si compiace dell’avasione fiscale e vende il proprio voto elettorale; che costruisce abusivamente sperando in un condono edilizio che prima o poi arriverà. Se approvano lo scudo fiscale per i ricchi, perché non approvare un condono edilizio per due mattoni messi sulla spiaggia!

Menzogna dopo menzogna, le bugie dello Stato si estendono su ogni fronte senza alcun interesse nei confronti di ciò che non sia potere fine a sé stesso e proprio interesse.

 

Solo un cambiamento profondo potrà recuperare i punti cardinali della democrazia. Prima di tutto, l’informazione. All’insegna del motto “conoscere per poter discutere”. In caso contrario, il sogno delle coscienze ci porterà a cantare come Enzo Jannacci qualche anno fa: “Quelli che….con una dormita passa tutto, anche il cancro”.

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23 luglio 2009 4 23 /07 /luglio /2009 08:02



Il Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli non è mai stato abbandonato. Una malattia non può considerarsi debellata fino a quando l'ultimo agente patogeno non sia stato stroncato. Da un solo ceppo resistente, l'infezione può sempre tornare a proliferare.
La malattia delle istituzioni si chiama P2. L'agente patogeno resistente al trattamento è la tessera n°1816 dell'albo: Silvio Berlusconi (questa è la ricevuta).



Ci sono delle analogie strabilianti tra il manifesto della P2 e la storia italiana degli ultimi trent'anni di cui Berlusconi è stato protagonista. Vediamo quali.

Il piano di golpe dolce, ideato negli anni 70 dalla loggia massonica Propaganda 2, sotto la guida visionaria di Licio Gelli, prevedeva nel suo manifesto, il Piano di Rinascita Democratica, una scaletta di penetrazione nelle posizioni chiave del sistema, e l'assalto progressivo agli strumenti di esercizio della demagogia.


La prima fase consisteva nell'affiliamento di esponenti politici trasversali rispetto alle ideologie partitiche. Nel caso questo non fosse stato possibile, era necessaria "l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale)."


Dopo trent'anni, Berlusconi centra finalmente questo obiettivo. Si chiama Veltrusconismo.

Altro punto chiave del programma è "la costituzione della tv via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese"

"Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media" (Licio Gelli)


Così, Silvio Berlusconi rileva da Giacomo Properzj Telemilanocavo, la ribattezza Telemilano, poi Telemilano58 ed infine Canale5.

Non basta. Il piano si estende al controllo dell'informazione stampata. E' necessario individuare un gruppo di giornalisti scelti ai quali, una volta acquisiti, "dovra’ essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti. [...] In un secondo tempo occorrera’:
  • a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
  • b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
  • c) coordinare molte TV via cavo con l’agenzia per la stampa locale;
  • d) dissolvere la RAI-TV in nome della liberta’ di antenna ex art. 21 Costit.

Così, nonostante la scoperta nel 1982 del piano eversivo e il suo apparente scioglimento, Silvio Berlusconi ne prosegue la puntigliosa attuazione. Nel corso degli anni '80 non solo rafforza il potere delle sue televisioni, ma ingaggia un epico scontro con Carlo De Benedetti, denominato la Guerra di Segrate, per il controllo della Mondadori. Controllo che acquisirà in maniera totale grazie alla corruzione del giudice Metta ad opera del suo avvocate Cesare Previti, condannato ad 11 anni e ciononostante in seguito ministro del primo governo Berlusconi. Fuori grazie all'indulto. Del resto è ragionevole: l'onore impone di non abbandonare i propri soldati catturati in mano al nemico.

Panorama, Epoca e tutto il resto della Mondadori sono ormai di proprietà Fininvest, insieme ovviamente a tutta Mediaset. Un gruppo di direttori e redattori però si ribella a tal punto che nella vicenda è costretto a intervenire Andreotti, il cui arbitrato fa tornare almeno Repubblica e l'Espresso a De Benedetti. Un piccolo neo che non inficia il successo della marcia trionfale.

I giornalisti scomodi devono essere fatti oggetto di censura, come capitò a Montanelli, costretto ad andarsene dopo che Berlusconi piombò nella readazione de Il Giornale quando fu il momento di portare a compimento la strategia mediatica del programma P2: scendere in politica garantendosi l'appoggio indiscriminato dei media acquisiti. Lo stesso Biagi, molto prima del famoso Editto Bulgaro, sarebbe dovuto partire come corrispondente per l’Argentina, governata da una giunta militare golpista.


Così Silvio Berlusconi compie il suo destino, e da Presidente del Consiglio è finalmente nella posizione per proporre gli altri punti del Piano di Rinascita Democratica.

Eccone alcuni stralci originali.
"Ordinamento giudiziario: le modifiche piu’ urgenti investono la responsabilita’ civile (per colpa) dei magistrati, e la normativa per l’accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari);". Il premier si spingerà in questo caso oltre, arrivando a proporli su base ricorrente.


E ancora.
"Ordinamento Giudiziario I - unita’del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. e’ distinto dai giudici); separare le carriere requirente e giudicante."

Tutte proposte di cui Berlusconi si è fatto grande portavoce nel corso della sua carriera politica.
Perfino il rilancio del nucleare è espressamente previsto nelle direttive di Propaganda 2.

Per non parlare della proposta di utilizzare l'esercito nelle strade. Ecco cosa recitano i papiri del testo sacro in merito:

"Cosi’ e’ evidente che le forze dell’ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda."

Per sgomberare ogni dubbio residuo sul fatto che la P2 stia realizzando tutte le sue profezie, per mano di un semplice discepolo, tesserato n°1816, ecco cosa dice Licio Gelli in un'intervista rilasciata a la Repubblica il 28 settembre 2003, durante il Governo Berlusconi II.


«Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti».

Silvio Berlusconi ha dedicato la sua vita alla realizzazione del piano del suo maestro Licio Gelli.

Almeno in questo, bisogna ammetterlo: è stato ammirevole.


Allegati:


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23 luglio 2009 4 23 /07 /luglio /2009 07:42
Stavolta non saranno le intercettazioni telefoniche a guastare i sonni di Berlusconi e dei suoi cari. E’ l’Istituto centrale di statistica ad aver certificato che il sistema Italia è in mano ad un ingordo gruppo di speculatori immobiliari. Poche settimane fa, l’Istat ha infatti certificato che dal 1995 [quando riprese il ciclo edilizio dopo la crisi di Tangentopoli] al 2006 sono stati costruiti oltre 3 miliardi di metri cubi di cemento. Il 40 per cento di questa mostruosa quantità edilizia è costituita di case, e cioè 1 miliardo e 300 milioni di metri cubi: sono state dunque costruite 2,5 milioni di nuove abitazioni, mentre il numero delle famiglie italiane è cresciuto soltanto di poche migliaia.
Qualunque governo minimamente dignitoso sarebbe dovuto partire da questa gigantesca contraddizione: si è costruito moltissimo, eppure ci sono decine di migliaia di famiglie che vivono in stato di disagio abitativo, soprattutto nelle grandi città. La risposta sta nelle caratteristiche della fase liberista che abbiamo vissuto: non si è costruito per dare soddisfazione a chi la casa non ce l’aveva. Si è costruito “per il mercato” e basta. I finanziamenti per le case popolari sono stati prossimi allo zero, mentre per l’edilizia convenzionata [le case in cooperativa] i soldi sono stati trovati. Eccome. Non si vuole prendere atto che esiste una fascia sempre più larga [a causa della precarizzazione del lavoro] di popolazione che non ce la fa a pagare affitti fuori controllo. Tanto meno a pagare le rate di un mutuo per acquistare una casa.
Oggi il governo Berlusconi ha partorito un minuscolo topolino, il «piano casa». 550 milioni di euro in cinque anni per realizzare centomila alloggi. La cifra stanziata è ridicola: soltanto per la realizzazione del palazzo del nuoto che doveva essere inaugurato in questi giorni saranno spesi 600 milioni di euro. Per le case popolari in tutta Italia si spende meno e in cinque anni. Poi le voci che vengono da palazzo Chigi affermano che è un provvedimento destinato all’housing sociale. Una denominazione d’origine che proviene dal mondo dei costruttori italiani. Se il governo avesse voglia di documentarsi potrebbe cimentarsi con la lettura del libro di Massimo Gaggi, La valanga, in cui l’economista liberale racconta i mirabolanti esiti dell’housing sociale negli Stati Uniti: soldi pubblici che hanno gonfiato le tasche degli speculatori e hanno lasciato senza casa la povera gente. In quel paese l’housing sociale è stato abbandonato. Da noi, arretratezza e incultura la fanno ancora da padroni e dobbiamo assistere all’ennesima sceneggiata di un governo alle corde.
A proposito, sembra che verrà assegnato un aumento di cubatura a tutte le case di appuntamento che si mettano in regola, comprese quelle istituzionali. Ma non fa parte del pacchetto casa. Verrà presentato dal ministro Carfagna come emendamento al provvedimento che vieta la prostituzione.
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23 luglio 2009 4 23 /07 /luglio /2009 07:34
Camilleri, una quinta colonna, che si anniderebbe ai vertici del Pdl, una gola profonda di quelle che vanno di moda di questi tempi, mi ha riferito, e pregato di riferirlo anche a Lei, che Berlusconi non legge la sua rubrica. O meglio: la legge e non la legge. Mi spiego: ogni mattina, a Palazzo Grazioli, andrebbe in scena un curioso rito: Bonaiuti, Cicchitto e Bondi, leggono al Capo «Lo chef consiglia». Legati dal giuramento, tapparelle abbassate, porta chiusa a chiave, recitano, ad alta voce, le sue ricette. Il Capo non batte ciglio. Una volta la porta si è socchiusa, e qualcuno li avrebbe visti con in mano «l’Unità». E al Capo sarebbe scappato: «ma chi cazzo si credono di essere? Radio Londra?»

Ma chi è questo cosiddetto infiltrato che le racconta simili fandonie? Ho un dubbio: non si tratta, per caso, dell’ineffabile agente segreto «Betulla», in servizio ai tempi di Pio Pompa, e magari Lei, per avere questa informazione, lo confessi, ha scucito qualche soldino? Che spero non abbia messo sul conto del nostro ristorante.
Vede, quando ascoltavamo Radio Londra, prendendo tutte quelle precauzioni che ha descritte, lo facevamo perché non ci fidavamo dei bollettini di guerra italiani che parlavano sempre di strepitose vittorie e volevamo sapere quale era la verità. E questo è il punto che dimostra che il racconto che le hanno fatto è una bufala.
Piccolo Cesare non legge l’Unità, che detesta, ne parla per sentito dire, tanto è vero che una volta addebitò a questo giornale un articolo apparso su un altro quotidiano. E Piccolo Cesare non ha nessun bisogno di sentire da altri la verità, perché è convinto di essere lui il detentore assoluto della verità, anzi di essere lui la verità in persona. E sono certo che i Bondi, i Cicchitto i Bonaiuti, che la mattina gli leggono la rassegna stampa, omettano gli articoli che lo metterebbero di cattivo umore. No, caro Lodato, se può si faccia ridare indietro i soldi. E non creda a simili fandonie.
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22 luglio 2009 3 22 /07 /luglio /2009 16:43

Pubblicate le registrazioni della D'Addario e Berlusconi. Il Papa: "Proprio adesso!?".


Quei nastri sono così compromettenti che Minzolini aveva quasi pensato di parlarne.


La D'Addario a Berlusconi: "Mi hai fatto un male pazzesco". Anche Boldi trovò lavoro così.


(In effetti dev'essere dura quando dentro c'è già un registratore)


Ghedini: "Le registrazioni sono frutto di invenzioni". Prima fra tutte quella di Edison.


Il legale assicura: "Presto sentiremo l'intercettazione della smentita".


La replica della donna: tutto vero. Oggi per farsi credere servono delle prove". Poteva pensarci prima di mandare la guêpière in tintoria.


Berlusconi va con le escort ma non usa il preservativo. Dilemma morale per il Vaticano.


Berlusconi non usa il preservativo. Teme di restare senza teste su cui giurare.


Berlusconi non usa il preservativo. Se lo fa aggiungere con Photoshop.


Berlusconi non usa il preservativo. Purtroppo è un vizio di famiglia.


Berlusconi non usa il preservativo. Solo ogni tanto la bandana.


Berlusconi non usa il preservativo. Ma ne ha sentito parlare.


Berlusconi non usa il preservativo. Gli rovina il lifting.


Berlusconi non usa il preservativo. Usa le donne.


Registrazioni, il commento di Gasparri: "Ma non si vede niente!".


"Siamo disposti a discutere di etica a 360 gradi". Il solito esagerato.

 

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