La squallida telenovella, fatta di veline, amanti, attricette e tutto il mondo che ruota intorno a Silvio Berlusconi, non mi ha mai appassionato. Nè penso che, intorno a queste vicende, la sinistra, il Pd, possa pensare di costruire il suo riscatto elettorale, o peggio, bypassare le sue difficoltà interne e di radicamento sociale e politico nella società italiana. Sono stato tra quelli che hanno accolto con un certo distacco, l’affondo della signora Veronica Lario nei confronti dell’ingombrante consorte. Anzi, sono stato tra coloro che hanno pensato si trattasse di rappresaglie tra coniugi miliardari per problemi ereditari. Allo stesso modo, non ho trovato scandaloso, nè mi sono scomposto più di tanto, rispetto alla campagna lanciata dal quotidiano La Repubblica, nell’insistere sulla vicenda del compleanno di Casoria. E onestamente, trovo stucchevoli e vergognosi, i lamenti dei “grilli parlanti”, acefali difensori del cavaliere, quando gridano allo sciacallaggio sulle violazioni della “vita privata” del conducator di Arcore. Nulla ho sentito, da parte di questi monumenti della coerenza, quando il Giornale del presidente del consiglio, sotto la direzione del fido scudiero Maurizio Belpietro, ha sbattuto in prima pagina Sircana, consigliere dell’allora presidente Romano Prodi, beccato mentre si intratteneva a parlare con alcuni trans. L’onestà intellettuale, evidentemente, non è una virtù di lor signori.
Oggi però, siamo di fronte ad un fatto nuovo, venuto fuori dall’inchiesta di Repubblica e cioè che un giovane di Napoli ex fidanzato della “Lolita” di Casoria afferma che il presidente del consiglio, in occasione del capodanno, abbia riempito il suo aereo privato di 30-40 17enni, compresa Noemi e se le sia portate nella sua villa in Sardegna. Questa versione della storia, confermerebbe la parte più inquietante, delle dichiarazioni della signora Veronica Lario e cioè che, il cavaliere frequenti minorenni e che per questo abbia una personalità disturbata. A questo punto, la storia prende un’altra piega, non siamo più di fronte ad un puro esercizio di gossip, chi continua a sostenere questo, o è un ingenuo, o fa finta di non capire, peggio è palesemente in malafede. Quando a farlo sono autorevoli giornalisti, la questione diventa pesantemente vergognosa! Tutto questo, non può essere liquidato con le solite frasi del tipo “bisogna occuparsi di politica”, oppure, “la gente non è interessata a queste cose”, “la sinistra non può basare la sua opposizione su questi argomenti” e via dicendo. Queste osservazioni, infatti, per quanto legittime, non c’entrano proprio nulla con il nocciolo della questione.
Qual è allora il nocciolo della questione? Il nocciolo della questione, piaccia, o non piaccia è stato posto dalla signora Lario e riguarda lo stato dell’equilibrio psico-fisico del capo del governo. La salute mentale di un presidente del consiglio, non può essere liquidata come, un mero problema di gossip, specie se a tirare fuori questo interrogativo è la legittima consorte. Nè possiamo liquidarla con le volgarità fotografiche del direttore di Libero, Vittorio Feltri. Lo stato psico-fisico del capo del governo è un problema che riguarda lo Stato e la sua tenuta, la sua credibilità internazionale, la sua autorevolezza istituzionale, essa è un problema morale e istituzionale nello stesso tempo. Il premier controlla i gangli vitali e delicati del paese, dai servizi segreti, alle più delicate vicende internazionali, funzioni proprie di una grande potenza occidentale. Di fronte a così tante gigantesche responsabilità, dovrebbero tremare i polsi a coloro che hanno a cuore le sorti del nostro paese. A pensare che, il capo del governo possa essere distratto, o peggio abbandonarsi a festini con giovani donne minorenni, alla luce delle sue delicate responsabilità, non dovrebbe far dormire sonni tranquilli, nè a le maggiori cariche istituzionali del paese, nè alla cittadinanza consapevole e illuminata, dai giornalisti, ai grandi rappresentanti della cultura e dell’imprenditoria italiana. Mi dispiace per gli amici che sostengono il contrario ma, questa, a mio avviso, è una questione che va oltre la polemica politica, oltre il ragionamento sterile sulle supposte o meno capacità del Pd, di essere alternativo alla destra, oltre gli interessi elettorali dell’uno o dell’altro schieramento, questa è una vicenda che, investe la tenuta dello stato italiano, in sostanza riguarda gli interessi stessi della nazione. Allora che fare? La responsabilità di andare fino in fondo, tocca alla stampa. I media hanno il dovere di ricercare la verità e informare la cittadinanza, attraverso un serio giornalismo d’inchiesta che vada fino in fondo, un dovere nei confronti della nazione e del mondo intero, se i dubbi sollevati dalla signora Lario sulla salute mentale del premier fossero in qualche modo confermati, allora il premier dovrà trarne le dovute conseguenze, se invece dovesse venire fuori una verità diversa, allora di fronte al paese, la stessa stampa, dovrà rendere merito al presidente per le sue virtù e chiedere scusa per l’eventuale campagna di diffamazione. Questa a mio avviso, è l’unica strada da percorrere. Questo lavoro, non potranno effettuarlo nè i lacchè a pagamento di Berlusconi, nè i “grilli parlanti” di destra o di sinistra che siano, ma esclusivamente la stampa libera e indipendente del paese, se ancora esiste!
Pasquale Motta