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16 dicembre 2009 3 16 /12 /dicembre /2009 23:43

Dal giorno in cui Pippo Baudo lo ha intervistato sulla censura e poi, al montaggio, ha tagliato le battute più caustiche, Daniele Luttazzi concede interviste solo con domande e risposte scritte. «Non mi piace essere riassunto con parole altrui» dice. Lo dice al telefono, quindi non dovrei scriverlo. Lo scrivo perché le domande di questa intervista devono essere ridondanti e prolisse come il programma dell’Unione del 2006. Così, se c’è qualcosa da tagliare si possono tagliare le domande invece delle risposte. Lo so che suona marzulliano: «Si faccia una domanda e si dia una risposta ». Troppo comodo, sono capaci tutti. Sì,maLuttazzi è l’unico capace di farsi domande scomode e darsi risposte scomode. Quindi, via così. Dinuovoin teatrocon«Va’dovetiporta il clito» (dopo Roma va a Milano, Firenze, Napoli, Genova. Calendario su www.danieleluttazzi.it), romanzo del 1994 e spettacolo del 1995 che le è costato una duplice causa per plagio da Susanna Tamaro. I giudici hanno dato torto alla scrittrice: «il libro incriminato era una parodia», hanno detto. Una parodia del sentimentalismo e dei valori sbandierati con troppa ipocrisia.

Perché «Va’ dove ti porta il clito» è ancora attuale?
«Quel mondo di valori decrepiti è diventato programma di governo e incubo esistenziale per molti.Eda allora si sono moltiplicate le cause civili contro chi fa satira e informazione. È istruttivo vedere come le premesse culturali della attuale deriva fascistoide fossero tutte riassunte nel libercolo parodiato.Nona caso l’autrice oggi scrive su Famiglia cristiana. Chi si identificava in quel libro, poi votava in un certo modo. Ecco perché andava demolito con una parodia come dico io: profetica e ancora attualissima».

Il Parlamento ha limitato la procreazione assistita e la diffusione della pillola del giorno dopo, negato i Pacs e respinto la legge contro l’omofobia. Siamo un paese sessuofobico? Colpa della società o di chi la governa?
«Controllando il sesso si controllano le persone. Lo spiegava Foucault 40 anni fa».

Siamo anche un paese retto da un premier che scende in piazza per il Family Day e si fa fotografare per mano alla moglie ma poi frequenta prostitute e sedicenti ragazze immagine che vengono candidate nelle liste legate alsuo partito e ricompensate con denaro, gioielli e immobili. O è solo gossip, come sostiene il direttore del Tg1?
«Portare a letto donne promettendo incarichi pubblici è un reato grave, specie per un sedicente Presidente del consiglio. Buttarla sul gossip è banalizzare la questione. Il massimol’hanno raggiunto i maggiordomi come Carlo Rossella, che si è spinto a ridefinire il concetto di “minorenne”: è un salto di qualità perfino per un bieco propagandista della guerra criminale in Iraq come lui».

Perché ci si indigna di più per i rapporti sessuali di Berlusconi che per i suoi legami con la mafia?
«La domanda andrebbe girata ai giornali cattolici: dopo avergli tirato la volata elettorale per anni, si sono messi a fargli la morale per vicende sessuali. Questo capita, in un mondo di beghine e colli torti».

Luttazzi, sulla sua testa pende ancora l’editto bulgaro che ha cancellato «Satyricon» per le domande rivolte a Travaglio (Berlusconi, Fininvest, Mediaset e Forza Italia la querelano per diffamazione chiedendo 41 miliardi. Dopo anni di processi, lei vince tutte e quattro le cause perché i fatti raccontati nell’intervista erano veri). Anche La7,dopo 5 puntate,ha cancellatoilsuo «Decameron»senzarispettare il contratto (tranquilli, c’è una causa anche per questo).Da allora le vietano l’accesso in tv. All’estero la satira politicamente scorretta va proprio in tv, e in prima serata. Dove abbiamo sbagliato?
«Un regime si instaura strappo dopo strappo. All’editto bulgaro contro Biagi, Santoro “e quell’altro” tutta la stampa e la società civile dovevano scendere in piazza e protestare duramente. Era il 2002: nessuno si mosse. Il resto è solo una conseguenza. Gli italiani se lo meritano, Berlusconi. Tutti furbissimi».

Mediaset ha trasmesso la canzone su Patrizia D’Addario di Checco Zalone. Secondo lei, perché?
«Perché la canzone, mettendo in burla fatti ormai non più occultabili, ma secondari, distrae dall’arrosto: il caso Mills. Berlusconi, da capo del governo, coprì un suo reato (la corruzione della GdF) con unaltro reato (la corruzione di Mills). Bocciato il lodo Alfano, Berlusconi andrà a processo. La legge è uguale per tutti. Fine del Regno Birbonico».

La fase finale del Berlusconismo è cominciata. Durerà 10 anni?
«Berlusconi è già finito. Il berlusconismo invece è vivissimo, non essendo che l’ennesima espressione dell’eterno fascismo italico. In Italia la Resistenza dev’essere permanente. Troppi colpi di sonno hanno permesso una grave infestazione di pantegane».

Si faccia una domanda cattiva e si dia una risposta.
«Quale bestemmia tirerebbe se fosse un cassintegrato oggi? “PD”».

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