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4 dicembre 2009 5 04 /12 /dicembre /2009 08:37
postato da oniat alle ore 18:19 giovedì, 03 dicembre 2009

Conosco Fini come politico da molti anni. Siamo quasi coetanei e mi ricordo bene il periodo dei saluti fascisti, di quella  retorica reazionaria che poggiava indissolubilmente sulla sacra trinità, Dio Patria e Famiglia, della faccia truce dietro gli occhiali scuri da sanbabilino. Il tutto condito con qualche spruzzata di Evola, un po' di vitalismo e  una  mitologia superomistica all'amatriciana. 
Non mi è mai sembrato un tipo molto intelligente, e vederlo cambiare (almeno in apparenza) così rapidamente e così radicalmente in pochi anni, mi ha sorpreso ed ho pensato che deve avere qualche buon suggeritore dietro le quinte.
Pensiamoci un attimo. Quale sarebbe stato il suo destino politico se avesse continuato il paziente lavoro di portatore d'acqua di Berlusconi, del maggiordomo inamidato, pronto con la sua flemma ad venire in soccorso del capo con acrobazie dialettiche e imbarazzanti giustificazioni su ogni sua sparata  contro le toghe rosse, i giornalisti, i comunisti sempiterni e i complotti della stampa straniera? Per non parlare del "soccorso grigio" ad ogni legge ad personam, buona per salvare lui, Il cavaliere, dalla galera. Un profilo davvero meschino che gli avrebbe negato anche i gradi di delfino, perché troppo invecchiato, troppo logorato da politiche da retrobottega e troppo insipido per sostituire una furia come Berlusconi, abile comunicatore, ma soprattutto con televisioni e risorse a volontà. Allora la grandiosa idea di qualcuno che vede un po’ più lontano (parere mio) di un stoccafisso imbalsamato dell’era che fu: la “destra decente”. Quella di De Gaulle e di Chirac, per dirla tutta, gente che ha fatto la resistenza, ed infine di Sarkozy. Una destra un po’ paradossale e sorprendente, con la capacità di superare vecchi steccati, di accreditarsi come il superamento delle ideologie del secolo breve  e di sapersi smarcare da quel becerume reazionario, razzista e machista della destra classica. Un’idea geniale se si sa vedere in prospettiva. Visto
che Berlusconi prima o poi dovrà andare in clinica a farsi curare, che un’alternativa credibile alla destra non esiste e che la sinistra è moribonda, ecco che entra in scena la "destra presentabile", per bene, ma allo stesso tempo garante di determinati equilibri e determinati privilegi. Se devi impedire che uno stato si squassi, che il tessuto sociale si laceri, danneggiando la convivenza civile, le istituzioni e allo stesso tempo gli affari, a causa di una persona malata e in preda ad una furia maniacale, a te potere più o meno occulto o elite ragionevole, ti occorre una soluzione di ricambio: la destra decente appunto. Un destra in apparenza meritocratica, liberale, modernizzatrice, che sappia trovare il giusto equilibrio fra stato sociale ed asservimento ai poteri forti, quelli che se ad esempio  ci vogliono le centrali nucleari bisogna farle, punto. Una destra capace di stipulare un nuovo patto con i poteri che contano, mafia compresa.

Il problema è che Fini non ce la farà mai almeno per il momento a governare da solo: un buona parte di cervelli decotti, delinquenti di tutte le risme e furbi della prima ora rimarrà con Berlusconi, eppoi c’è la Lega che ha un bel peso e che guadagna sempre di più soffiando sul fuoco del razzismo. Si profila allora, a rigore di logica una sorta di Grosse Koalition all’italiana. E con chi ? Ma con D’Alema of course, magari con un Montezemolo da mandare in avanscoperta. La Sicilia di queste ultime ore lascia presagire qualcosa del genere. E gli altri, fra il quali ci metto la sinistra, che faranno? Di fronte a tanto senso di responsabilità e di autorevolezza cosa potranno opporre? Litigiosità e raffinati distinguo?

Giulietto Chiesa parla di Alternativa. Noi di questo Blog che non siamo certo menti troppo brillanti, parliamo di alternativa da quando siamo nati. Un’alternativa che metta insieme il meglio della società civile, della politica e dell’intellettualità italiana, formando un’aggregazione  in grado di condizionare pesantemente gli equilibri della politica nostrana. Ѐ l’unica chance che abbiamo per evitare di rimanere ingabbiati nel solito gattopardismo. Andiamo al NO B DAY, ma dopo pensiamoci seriamente, perché su una cosa Giulietto Chiesa ha ragione: le rivoluzioni colorate possono rivelarsi un’illusione e una fregatura se non c’è un’alternativa politica seria dietro che non sia solo gadget con i quali arricchirsi e la facciata perbene dietro la quale nascondersi, in attesa di riprendersi la poltroncina in parlamento.      


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